Nando
- 18/03/2017 20:41:00
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Scusa, Laura, se invaso il tuo spazio per chiedere a Leonora, di cui ho apprezzato lesito felice del suo suggerimento, la spiegazione tecnica della sua affermazione: in che modo "fertile" rompeva lunità musicale del testo, mentre umido no? Come funziona laccorgimento metrico-formale? Vi ringrazio entrambe: Laura per LS tolleranza e lospitalità, Leonora, se vorrà, per listruzione ad un ignorante.
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Nando
- 16/03/2017 06:09:00
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Le immagini tratte dalla natura diventano una metafora simbolica esistenziale, assurgono a luogo della Nostalgia, luogo dello struggimento, poiché l’anima recettiva del Poeta anela, condividendo questa "agonia" del desiderio ovvero dell’assenza con ogni altro essere umano, che questi ne sia consapevole o meno, all’Assoluto. Giocata su due piani che si distinguono e s’intrecciano, la poesia qui rivela il mondo percettivo ed interiore dell’Autrice, tra la dimensione spirituale della prima parte, da "Resta" a "fertile", e quella più terrena della seconda parte, terrena ma direi meglio umana, da " sorgono" a "stelle", parola che si ricongiunge significativamente per etimologia a quell’assenza struggente, rivelatio della Nostalgia. Della prima parte, certo " pregiudicando" la lettura con la biografia poetica della consuetudine testuale della lettura dei versi dell’Autrice, ne diamo un’interpretazione cristiana: in breve, occorre che avvenga il notturno dei sensi, che accada la Notte, la grande e drammatica "Notte della separazione", affinché non solo si riveli, nudo d’orpelli, quel "cielo" (riflesso speculare o simbolo di un altro Cielo - ecco l’alterità richiamata da Laura nel suo commento -) nelle luci del giorno solo intravisto ed incompiuto, ma diventi vocazionalmente il "grembo" che darà alla luce, dentro la finitudine del giorno, altro simbolo e metafora umana dell’esistenza, trama di nascita e attesa della morte, e il senso di un vissuto, un senso davvero teologico (ovvero religioso) ancorché profondamente umano, di cui recupera, nel memoriale dei ricordi, la visione di un oltre, sia di segno immanente sia trascendente, "//...speranza/ di questo giorno alla fine", quindi riscattandolo dal rischio nichilista dell’insensatezza o dell’assurdo privo di ragioni, e alla notte il " partorire" sogni, che sono il "giardino liberato" dove seminati germogliano i desideri (le lontane stelle, anche queste simbolo e metafora). Stile delicato che conduce a sé (seduce), dischiudendo del lettore le "valve" dell’anima, affinché, prima ancora del diletto consolatorio che a quegli gli viene dalla lettura, lo ferisca a futura perla la parola significativa dei versi. Ti abbraccio forte
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Alberto Becca
- 15/03/2017 13:04:00
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E una solitudine "estrema" quella del cielo, una solitudine cosmica e senza confini, un dilatarsi della natura , di cio che dall alto ci guarda e ci potegge, verso mete sconosciute; è una immagine che racchiude significati assai profondi quella del grambo (fertile), l immagine della vita (nascente) che si confronta con il giorno (che finisce); epoi verrà la notte, con i suoi silenzi, le sue paure, il buio che preclude la luce3 (eterna). Poesia dove il testo va molto oltre la metafora, l intenzione, l ispirazione.. va direttamente all intimo della persona umana, allessenza Per questi motivi merita grande lode.
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